Perdizione e rinascita.
Una delle condizioni che Dave Gahan mise per rientrare in studio, dopo la pur dimenticabile esperienza solista di Paper Monster (2003), fu poter contribuire attivamente alla scrittura dei brani della band, ambito di quasi eslcusiva competenza di Martin Gore. Suffer Well fu il primo frutto di questo accordo, realizzato con la collaborazione di Andrew Phillpot e Christian Eigner (già batterista live con la band dopo l’addio di Alan Wilder). E anche se Martin Gore non firma il brano, è probabilmente suo il riff di chitarra portante del pezzo.
Suffer Well è un pezzo fortemente autobiografico, che parla di perdizione (prima) e rinascita (poi): dopo aver toccato il fondo ed aver corso più volte il rischio di rimanerci, Gahan è ora un uomo nuovo, felicemente sposato, che ha sconfitto i suoi mostri (di carta?) ed è deciso a recuperare il tempo sprecato - nonchè un nuovo ruolo nella band. Il video, girato dal solito Anton Corbijn, approccia il brano con l’ironia necessaria per mettere in immagini una storia di riscatto personale senza appesantirla con toni moralistici. Dave Gahan sta al gioco, la sua interpretazione del se stesso dei tempi bui è volutamente macchiettistica (i favoriti sono posticci, ma la canotta è quella autentica, eternamente indossata in mille live), e così sono i cameo della moglie Jennifer Sklias e quelli degli altri due Depeche, in forma di improbabili manichini di un negozio di abiti da sposa.
Quanto al perchè una canzone che parla di redenzione porti un titolo che parla di sofferenza, l’ha spiegato lo stesso Gahan: “Qualunque cosa tu stia soffrendo, se soffri abbastanza bene, non dovrai più soffrirla. È una cosa che mi è stata detta tanto tempo fa, che lì per lì non ho capito. C’era questo tipo seduto accanto a me, ma che aveva molta più esperienza nella vita – un signore più anziano – che mi disse: ‘Sai, David, soffri bene.’ E io ero tipo, ‘Di che cazzo stai parlando? Grazie mille, amico!’ Beh, mi è tornato in mente qualche anno fa, quello che stava veramente dicendo: soffri bene, e se soffri abbastanza bene, puoi andare oltre.”
Profondo, no?
↦ Leggi anche:
Depeche Mode: Where's The Revolution?
Humanist (feat. Dave Gahan): Shock Collar
Martin Gore: Mandrill
Stella Rose: Muddled Man
Depeche Mode: Ghosts Again
Depeche Mode: the best of the rest