Ballate post-nucleari.
Ci sono canzoni per le quali più passa il tempo più acquistano significato, anche se in questo caso specifico la cosa non è di per sé piacevole, purtroppo. Il 19 febbraio 2016 era nata Johnnie Lee, quarta figlia di Martin Gore (e la prima con la nuova moglie, Kerrilee Kaski), e il neopapà decide di dedicarle una canzone, Eternal, che sarà pubblicata l’anno successivo su Spirit.
È una drammatica ballata per solo voce e tastiere, un interpretazione vocale da pelle d’oca e un testo quantomeno insolito.
Oh piccola ti proteggerò
E ti circonderò del mio amore
Come può fare qualsiasi uomo
Come potrebbe fare qualsiasi uomo
Ci sarò per te
Sempre
E quando la nuvola nera sorgerá
E la radiazioni cadranno
Ti guarderò negli occhi
E ti bacerò
E ti darò tutto il mio amore
Come può fare qualsiasi uomo
Come potrebbe fare qualsiasi uomo
Sei il mio eterno
Eterno Amore
Nel 2023 l’Orologio dell’Apocalisse segna 90 secondi a mezzanotte: mai nella storia ci si era avvicinati così tanto al gran finale. Ecco allora che oggi le parole di Eternal acquistano un significato più profondo, più vero, tangibile. Per una volta non è il testo che influenza la percezione dell’esterno, ma è quest’ultimo che fa si che quelle frasi sembrino tremendamente attuali. Non solo di un padre verso una figlia, ma di qualsiasi essere umano che vorrebbe prendersi cura di qualcuno, impotente di fronte allo scorrere della storia. Mai suonata dal vivo, forse sarebbe il caso di rispolverarla per esorcizzare collettivamente la paura della fine del mondo per come lo si conosce.
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