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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Depeche Mode: Easy Tiger (Exciter | The 12'' singles, 2001)
Un uomo e i suoi giocattoli

Depeche Mode
Easy Tiger (Exciter | The 12'' singles, 2001)

Le pietre preziose si nascondono tra i sassi.

Il collezionismo, croce e delizia di ogni amante della musica. Oggi con la musica liquida l’accumulare materiale fisico di un artista cercando di accaparrarsi ogni uscita è semplicemente un gioco (che come tale può dare molta gioia, sia bene inteso), ma fino ai primi anni 00 era una necessità: infinite infatti erano le tracce (live, inediti, remix) che accompagnavano l’uscita di un album, di cui i vari singoli e promo erano veri e propri satelliti che spesso contenevano gemme nascoste ai più. Come Easy Tiger.

Se su Exciter la sua funzione era di breve intermezzo strumentale, nella versione reale (non extended, sia chiaro: è quella sull’album ad essere tronca) che faceva da b-side al singolo di Dream On si mostra in tutta la sua bellezza. Qui le suggestioni elettroniche di Martin Gore acquistano delle sfumature inedite, flirtando con il trip Hop ed il jazz sperimentale, immergendo il tutto in un ambientazione cinematografica d’altri tempi.

Utilizzata parzialmente come intro nel tour 2001, verrà poi ingiustamente dimenticata, ed è un peccato: questa strada più ricercata era uno dei sentieri da battere per i Depeche Mode del nuovo millennio, che li avrebbe portati ad esplorare nuove soluzioni sonore - magari meno remunerative ma più eccitanti - e sicuramente avrebbe salvato gli album da qualche filler di troppo.

Anche in questo caso inserire su disco una versione tagliata a favore di un brano “in pilota automatico” di troppo non è stata una scelta azzeccatissima, ma cose simili hanno flagellato la carriera e la discografia di molte bands nate negli anni 80, che partendo con una concezione precisa dell’album (mediamente 35/40 minuti) si è trovata costretta a riempire ottanta minuti di disco e a inventarsi pure qualche lato B succoso per spingere i singoli. Bistrattato da molti, è da pezzi come Easy Tiger che si capisce quanto Exciter fosse un lavoro in realtà eccellente con una sua personalità. Semplicemente andava condensato lasciando la testimonianza solo delle cose migliori.

Depeche Mode 

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