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Depeche Mode: Corrupt (Sounds of the Universe, 2009)
True blood: Martin Gore e Dave Gahan si disputano chi deve cantare il prossimo pezzo.

Depeche Mode
Corrupt (Sounds of the Universe, 2009)

Less is more.

Spesso capita che le imperscrutabili strategie delle case discografiche scommettano tutto su certi brani in realtà secondari, a discapito di altri ben più interessanti. Nel caso di Sounds of the Universe decidete voi le tracce appartenenti alla prima categoria (chi ha detto Peace?); quanto alla seconda, di certo Corrupt è una di quelle.

Corrupt (originariamente Corruption, poi qualcuno deve aver pensate che less is more è un principio sempre valido in ogni contesto) è musicalmente uno di quei tanti pezzi che tradiscono le radici rock’n’roll dei Depeche Mode, a prescindere dalla quantità di elettronica che normalmente ricopre i loro brani. Appartiene alla stessa schiatta delle varie Never Let Me Down Again, Personal Jesus, I Feel You, Condemnation: brani pieni di groove che rimandano a una tradizione decisamente più longeva del solo synth-pop.

Lo si può cogliere bene dalla versione più spoglia di questa registrazione in studio, così come apprezzarne il tiro notevole dal vivo in quest’altra versione. Se si esclude la take in studio, l’unico video ufficiale del brano è quello realizzato in collaborazione con HBO per promuovere la serie True Blood: interessante, ma chissà cosa avrebbe potuto cavarne fuori il buon vecchio Anton Corbijn.

Depeche Mode 

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