Io modesto? È il solo difetto che mi onoro di non avere.
Tutti Fenomeni a.k.a. Giorgio Quarzo Guarascio ritorna con il suo secondo album e si conferma: il livello resta alto e il piacere dell’ascolto immutato.
Non è solo un piacere dettato dalla sua musica che condivide con Niccolò Contessa (che trasforma il progetto una vera e propria band), ma anche dai testi, che nella loro costruzione sono espressione di un divertissement che parte da lui e raggiunge l’ascoltatore: in un attimo si finisce coinvolti nel suo mondo, tra considerazioni personali e citazione colte.
Privilegio raro è un album pieno di piccole gemme brillanti, che porta Giorgio a contendersi con Lucio Corsi lo scettro di miglior cantautore moderno in circolazione. Sia l’uno che l’altro sembrano aver intrapreso la strada giusta, grazie a produzioni particolarmente brillanti e a una facilità nella composizione sia in termini di note che di parole.
Addio, nonostante non sia stata scelta come singolo, è dotata di una melodia struggente nella sua latente tristezza e di un testo che in fondo è – per chi ormai lo conosce bene – tipico: tra ironia e citazioni dei Cure, di Friedrich Nietzsche, e Richard Wagner, c’è un ragazzo che vuole imitare Gabriele D’Annunzio e finisce male.
Tralasciando elucubrazioni che dovrebbero risolvere la questione se il (non) lieto fine sia dovuto al volo dell’arcangelo o alla semplice rimozione di qualche costola, resta comunque forte in testa con una certa ostinazione quando ci canta che «l’estasi è nella stasi: ti amo procrastinazione».