Storie di personaggi immaginari che corrono lungo binari invisibili.
Con The Perfect Plan i Lowest Pair (denominazione ispirata dall’omonimo spoken word del musicista country/bluegrass John Hartford, scomparso nel 2001) ha portato a un livello di equilibrio pressoché perfetto la formula di un folk sospeso tra Decemberists e Cowboy Junkies, con l’aggiunta di una visione periferica focalizzata sull’Americana più rurale.
Due anni dopo, Kendl Winter e Palmer T. Lee si avvalgono dell’apporto di Adam Roszkiewicz e Leif Karlstrom (alias Small Town Therapy) per dare vita a Horse Camp: undici canzoni che mantengono intatta la visione originaria e la suggestiva aura immaginifica. In questo nuovo capitolo la scrittura acquisisce una maggiore continuità tra la finzione dell’arte e la vita, inglobando tutta la strada attraversata, la gente incontrata e, soprattutto, lo sfondo della sconfinata provincia americana.
It Wished It Was a Song è uno dei momenti centrali del disco: un’intensa ballata in cui il banjo, insieme alla chitarra e al mandolino, detta la linea di una melodia semplice ma profonda per il modo con cui la voce nasale di Palmer si intreccia con quella di Kendl, in un crescendo fatto di sola dinamica. Sembra di camminare sullo stesso soffice terreno accogliente di Ease Down the Road di Will Oldham, con canzoni intrise degli umori della natura e delle vicende sempre diverse di personaggi inventati nei racconti attorno al fuoco.
La musica di Kendl e Palmer si è ancorata nello stesso luogo in cui è nata, ovvero lungo il Mississippi, dove si sono incontrati durante un festival folk nel Midwest e lì dove hanno incrociato le loro storie solo per renderle universali.
The Lowest Pair & Small Town Therapy The Lowest Pair Small Town Therapy Kendl Winter Palmer T. Lee Adam Roszkiewicz Leif Karlstrom