Samurai rap.
Un film di Jim Jarmusch con protagonista Forest Whitaker che interpreta un killer professionista afroamericano che vive sui tetti di New York e segue l’antico codice dei samurai: a chi poteva venire commissionata la colonna sonora di una pellicola con questa sinossi, se non a RZA?
Ghost Dog: The Way of the Samurai inaugura un percorso parallelo e continuo al clan per la mente creativa del collettivo: negli anni seguiranno le colonne sonore di tanti altri film (Blade: Trinity, Babylon A.D., Repo Man) e soprattutto un sodalizio artistico con Quentin Tarantino, che lo chiama per comporre le O.S.T. di Kill Bill (entrambi i volumi) e Django Unchained.
Ma torniamo all’episodio inziale: la leggenda vuole RZA a zonzo in un furgone per le strade del New Jersey (dove il film è ambientato) per campionare in presa diretta suoni da riutilizzare poi nella colonna sonora del film. Il risultato finale è un disco che comprende diversi pezzi originali firmati per lo più da gruppi affiliati al Wu-Tang Clan (spiccano Black Knights e Sunz of Man) con produzioni ovviamente targate RZA. Tra gli intermezzi in cui Whitaker legge estratti dal codice dei samurai spuntano tante piccole gemme nascoste, come il fantastico funk spettrale di Cakes con Kool G Rap, o l’irresistibile soul di Strange Eyes dei Sunz of Man, con la voce di Blue Raspberry a impreziosire un ritornello impregnato di soul.