«I ragazzi erano tutti esaltati dal rumore nel 1993», diceva Alan Sparhawk, metà del duo fondante dei Low (l’altra metà è la moglie, Mimi Parker), riferendosi al periodo in cui la band emetteva i primi vagiti da Duluth, Wisconsin. Sparhawk , tra l’altro, è originario di Seattle, che ha in comune con Duluth il clima orrendo.
Seppur in modo discontinuo, i Low lavorano con la Sub Pop dal 1997, anno in cui pubblicavano il singolo Venus/Boyfriends & Girlfriends; lo slowcore più esasperante come risposta al grunge.
↦ Leggi anche:
Low: Double Negative Triptych
Low : Days Like These
Da allora, ne sono passati di dischi memorabili nel setaccio del tempo, il migliore dei quali è senz’altro Ones and Sixex del 2015 (parere parziale e incontrovertibile della scrivente). Un album, questo, che vedeva alla produzione quel BJ Burton che ha partecipato anche al recente e acclamato Double Negative.
Lies è la perfetta chiusura di questa playlist.
E i Low sono il passato e il futuro della Sub Pop – sì, ci piace pensarli così.