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Siouxsie and the Banshees: Running Town (Live)
1983 – due toxic twins e due piccioncini

Siouxsie and the Banshees
Running Town (Live)

Una gemma nascosta per dare ragione a Robert.

Il balletto musicato “La Sagra della primavera” di Igor Stravinskij fu rappresentato per la prima volta in pubblico il 29 maggio 1913 al Teatro degli Champs-Élysées di Parigi. Il suo essere straordinariamente innovativo sia a livello musicale che coreografico creò scandalo e sdegno in parte del pubblico, tanto da generare reazioni violente e scontri tra chi ne rimase estasiato e coloro i quali invece trovavano il tutto oscenamente disturbante.


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Nonostante i medici in quel periodo le abbiano consigliato di stare ferma almeno sei mesi per una grave infezione alle corde vocali, Siouxsie se ne frega (e ne pagherà le conseguenze negli anni successivi, perdendo gradualmente la capacità di cantare come si deve) e va avanti. Il 1983 è il primo anno senza un disco in studio per i Banshees, escludendo la splendida rilettura di Dear Prudence dei Beatles (il loro maggior successo, a cui partecipa anche la sorella di Robert Smith, Janet, al clavicembalo), uscito come singolo stand alone e corredato da un ilare video girato il 4 settembre a Venezia. Per il resto, Budgie e Siouxsie scappano alle Hawaii per concentrarsi su loro stessi e sul progetto Creatures (che negli anni si rivelerà denso di uscite eccellenti – A Bestiary of dovrebbe soddisfare la fame dei curiosi per il loro periodo ‘80) mentre Severin prima regala un pezzo (Torment) a Marc Almond e poi fa scorta di LSD e si chiude in studio con Smith a registrare l’unico album dei Glove, chiamando a cantare l’ex fidanzata di Budgie Jeanette Landray.

Alla band madre restarono solo un visionario special per la BBC passato alla storia (Play at Home, trasmesso poi nel settembre dell’anno seguente) e una ventina di concerti tra Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Israele ed Europa (compresa una data alla Festa dell’Unità di Modena il 6 settembre dove furono supportati dai Kirlian Camera), con il culmine raggiunto a Londra dove i nostri espugnano per la prima volta la Royal Albert Hall (in apertura il geniale Fad Gadget). Le date conclusive del tour nella prestigiosa venue verranno documentate per i posteri e pubblicate parzialmente in LP e VHS: a oggi restano la testimonianza migliore dei Banshees di quel periodo, con un Robert Smith perfettamente a suo agio nel riuscire a copiare gli stili di McGeoch e McKay pur mettendoci del suo.

Introdotto dalla Sagra della Primavera di Stravinskij, Nocturne rimane un disco dal vivo essenziale per il post-punk e la dark-wave tanto quanto lo è stato Live After Death degli Iron Maiden per il metal. Un doppio LP che, nonostante le sue imprecisioni, è uno degli esempi più vividi della resa sonora impeccabile di una band in stato di grazia nonostante i primi segni di cedimento in studio. Per ovvie ragioni i pezzi allora inediti del disco in lavorazione (Hyaena uscirà l’anno seguente) suonati nelle due serate londinesi non furono inseriti nella tracklist ufficiale dell’album dal vivo, ma curiosamente a fine anno uscì esclusivamente per il fan club un 7” contenente due outtakes di quei concerti.

Sul lato A una versione ben riuscita di Head Cut (da Juju) e sul lato B una stupefacente Running Town, una malcelata invettiva contro la vita frenetica delle metropoli. Nello specifico veniva attaccata Sydney, ma per Siouxsie il messaggio era universale: lei stessa dopo pochi anni si trasferì da Londra nella campagna francese, in un casolare a pochi chilometri da Tolosa.

Il brano è selvaggio, aggressivo e spietato, quasi un pezzo diverso da quello che verrà pubblicato ufficialmente pochi mesi dopo. Forse le lamentele postume di Smith riguardo un eccesso di produzione su Hyaena (un vizio che i nostri non perderanno più) non erano del tutto infondate.

Siouxsie and the Banshees 

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