Quasi non ci si crederebbe, ma nel 1995 gli Skunk Anansie esordirono con un album bello, grintoso e pregno di messaggi interessanti; qualcuno li definì persino «la risposta britannica ai Rage Against the Machine» e lì per lì non sembrava una fesseria enorme. Sulla loro discografia successiva è meglio stendere un velo pietoso (e quando pensi che abbiano toccato il fondo del barile, ti ritrovi Skin a fare la macchietta in tv). Sebbene con minore abilità e varietà compositiva, i Vodun ci hanno ricordato le buone vibrazioni di Paranoid & Sunburnt – non solo perché hanno una brava cantante di colore al microfono. Picchiano duro, a volte forse fin troppo, e parlano di voodoo, femminismo, integrazione razziale e altri argomenti non banali. Dal vivo, la loro musica assume una connotazione tribale ancor più intrigante. Magari non è nata una stella, ma vale la pena prendere appunti.