Da Los Angeles, garagioni e giovanili, ma scortati da Tom Petty (co-produttore e mentore) e dalla Warner, i debuttanti Shelters coprono da soli il fabbisogno di riff chitarristici di chi non vuole credere che il rock sia morto nel 2016. Indecisi tra un brano come Liar, ricombinazione quasi miracolosa di almeno sette evergreen, e il primo singolo Rebel Heart, andiamo per il secondo che (non ridete) suona più originale. Per quanto, volendo proprio incastonare il tutto in una ampollosa riflessione generale, sembra quasi un rock che sta studiando alla scuola del pop, dove ricombinare tutto ciò che è stato è coolissimo - laddove per gli ingenui rocker, era prova luminescente di mancanza di fantasia e turpe furberia. Ma con le membra di ciò che è morto si può dare vita a qualcosa che pur si regge in piedi, come insegnava del resto quel medico svizzero, Victor Frankenstein.