Con una sorella come Beyoncé che puoi fare? O arrenderti o tentare di superarla a sinistra sul terreno della coolness. Cranes in the Sky parla del processo attraverso cui devi passare per buttarti alle spalle una brutta esperienza, un trattato sonoro sul dolore e l’evasione dalla realtà. Non è chiaro di cosa si tratti, forse la fine del matrimonio della cantante o forse l’esperienza stessa d’essere afroamericana che è al centro del suo ultimo album. Fatto sta che Solange Knowles ha ripescato un provino che Raphael Saadiq le aveva inviato nel 2008 e l’ha trasformato in una esperienza sonora minimale ed espressiva, fra intrecci vocali soul sfiziosi, un basso denso così, note incoerenti che rischiano di fare deragliare il ritornello. Niente da fare, comunque: la depressione resta lì, metallica e inscalfibile.
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