Sentite questa. Inizia come il frammento di un musical, procede con un passo da rock teatralizzato, prende una svolta alla Joni Mitchell. Ci sono canzoni che devi rincorrere e One è una di queste. Parti vocali e arrangiamenti duttili, cambi di accordi inattesi, un testo da decifrare: è la «d+evoluzione» dell’americana Esperanza Spalding, il suo modo di dirci che per crescere dobbiamo liberarci dalle sovrastrutture (educazione, socializzazione, religione) e abbandonarci a uno stato di libertà creativa assoluta. Detto così è un po’ bizzarro e pure naif, ma cantato e suonato da Spalding ha senso, così come ha senso questa canzone sull’amore come rivelazione di ciò che già sappiamo, come specchio del modo in cui negoziamo il nostro ruolo nel mondo.
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