Voglia di un Natale diverso?
Impossibile restare indifferenti alla grandezza della Xmas song più sui generis del mondo, che casualmente è anche una delle più amate di sempre. L’atmosfera, aiutata da un insolito arrangiamento di piano e orchestra ad affiancare il classico organico folk-rock, è stranamente dolce, l’inizio lirico e struggente: lui si rivolge a lei, patetico ma speranzoso, e le dice che sì, questo è l’anno giusto, anche se è circondato solo da disgraziati e immagini di miseria.
Ma il tutto si trasforma prestissimo in una vicenda bukowskiana, in cui un cialtrone convince una prostituta che la renderà una stella del musical a Broadway. Complici l’aria natalizia, la musica di Sinatra che si spande suadente, Galway Bay cantata dal coro del dipartimento di polizia di New York e altri tipici elementi da rimorchio, l’illusione inizialmente funziona. Peccato, finirà a insulti pesantissimi e scorretti («You’re a bum, you’re a punk, you’re an old slut of junk / Lying there almost dead on a drip in that bed / You scumbag, you maggot, you cheap lousy faggot / Happy Christmas your arse, I pray God it’s our last»), che comunque non ci negano un ultimo ballo fra i due la sera della vigilia. Chiaro che lui è Shane MacGowan, e al personaggio femminile viene data la bella e potente voce di Kirsty MacColl, degna figlia del noto folksinger Ewan, in uno dei duetti più straordinari e riusciti che la discografia ricordi.
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Tutto è magico e ispirato, tutto è al posto giusto, e qualsiasi playlist natalizia dovrebbe contenere questa traccia. Così, anche solo per il gusto di mitigare lo zucchero delle feste sentendo per una volta cantare «old slut of junk» e «cheap lousy faggot», tra una Jingle Bell Rock e una White Christmas.