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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Viktor Vaughn: A Dead Mouse
Vaudeville Villain – 2003

Il signore e monarca di Latveria.

Nel 2003, praticamente in contemporanea al progetto King Geedorah, arriva anche Viktor Vaughn, l’ennesimo alter ego di Dumile. La ragione sociale gioca con Victor Von Doom, nome di battesimo del celebre villain Dr. Doom dei Fantastici 4, la cui figura è da sempre richiamata nella maschera del Nostro (e anche nella sua vicenda personale di riscatto e vendetta).

Con questo pseudonimo MF Doom indossa i panni del puro rapper, senza praticamente mai mettere mano alle produzioni. Si “limita” a fare l’MC, e lo fa tremendamente bene.

Il disco capolavoro di questo corso parallelo è senza dubbio Vaudeville Villain, un album notturno (definizione abusatissima, ma poche altre volte così calzante come in questo caso) e arrabbiato, fumoso e cinematico.

In A Dead Mouse Dumile asseconda un beat lisergico e insaporito da spezie orientaleggianti, rappando di rappare, inanellando le solite citazioni da nerd – da Star Trek a Ritorno al Futuro – e giocando con la struttura del pezzo: «I’m only rhyming where the drums is at».

E infatti quando la batteria si ferma, si ferma anche lui.

Viktor Vaughn 

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