J Dilla redivivo.
Carrellata di ospiti di un certo spessore (da Raekwon a Ghostface Killah) per quello che – insieme all’esordio Operation: Doomsday – è forse il disco più radicalmente newyorkese (leggi: East Coast) nella carriera di DOOM.
Pezzi molto brevi (quasi tutti sotto i tre minuti di durata), diversi beat presi in prestito da J Dilla (il capolavoro Lightworks su tutti) e continui echi tra orientalismi e blaxploitation che fanno subito Wu-Tang Clan. Poi ci sono organetti acid rock (Microwave Mayo), frammenti di beat che sarebbero il sogno più bagnato di ogni freestyler (Rap Ambush), omaggi a Bukowski (il suo Dinosauria, We serve da intro a Cellz) e panzer come Gazzillion Ear: utilizzando un paio di produzioni postume di J Dilla, sfoggia un cambio di beat in apertura di seconda strofa da manuale.
Diciamo che da qui gente come Travis Scott (Sicko Mode) ha preso un bel po’ di appunti. Da non perdere anche lo spettrale remix di questo pezzo realizzato da Thom Yorke.