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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Iron Maiden: Como Estais Amigos
I tempi bui dell'undicesimo tassello virtuale

Se vivessimo per altri cento anni, amici, niente lacrime.

Un brano che riassume tutto il concetto della celebrazione di un tesoro sepolto. Da fan e per i fan. Senza aver paura di ricorrere a certi termini fondamentali per la disamina.

Primo. Il periodo peggiore. L’album peggiore, probabilmente. O uno dei presunti tali. E – povero lui – anche l’ultimo cantante dei Maiden che in genere si ricorda per importanza (giudizio sicuramente immeritato), il caro e vecchio Blaze Bayley: scelta che all’epoca risultò stravagante proprio per il contrasto estremo tra le tonalità del moro e quelle del biondo. Il perfetto punto di partenza, dunque, per cercare dell’oro.

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Secondo. Un pezzo che non presenta musicalmente nulla di stravagante – non è un singolo, non è stato mai fatto dal vivo (nemmeno nello stesso tour di Virtual XI) – ed è facilmente finito nei dimenticatoio. Un brano, però, che mostra un certo cuore e una bellezza intrinseca, grazie all’umiltà e alla semplicità che sgorga da liriche intense come quelle del refrain, scritte da Blaze su un taccuino poco prima di una data in Sud America. «If we live for a hundred years / Amigos, no more tears».

La linea vocale è perfettamente coerente col suo timbro, senza tentare di emulare Bruce come – a volte – nel, comunque buono, The X Factor aveva provato a fare (era ancora troppo fresco il cambiamento), lasciando a Steve Harris il compito di congegnare perfettamente il tutto. Senza fronzoli, diretto e capace di rimanere nel cuore di tutti coloro che non si erano rabbuiati dopo l’abbandono di Dickinson.

Iron Maiden 

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