Punk rock + hardcore + molto alcool = Replacements.
Arrivano dalla stessa città, Minneapolis, degli amici e maestri Hüsker Dü, che omaggiano persino con il brano Something To Dü, e si portano dietro lo stesso alone di tristezza e inesorabile sfiga che finirà per accompagnarli tutta la vita. Iniziano la carriera come un discreto gruppo sospeso tra suggestioni punk rock e spinte hardcore, alimentati da rabbia giovanile e barili di alcol che ne mineranno in seguito l’affidabilità sul palco e in studio.
Forse anche grazie al “blues” di uno stato di stupore alcolico continuo, i Replacements affinano una formula spezzacuore che trova il suo apice in Let It Be del 1984, stesso titolo dei Beatles, ma posizionato altrove musicalmente. Più o meno all’incrocio tra quello che diventerà alternative rock nel decennio successivo e il punk più romantico e perdente, cifra stilistica di Paul Westerberg e amici. Un disco perfetto per affogare i dispiaceri della vita.