Dove si parla di New York, dei Sopranos e di sosia anoressici di Bob Dylan.
Che ci fa il poeta punk per eccellenza, il bardo di Salford John Cooper Clarke, come sigla di chiusura dell’ultima puntata in assoluto dei Sopranos? Eppure la New York mafiosa protagonista di quel serial televisivo è perfettamente rappresentata dal termine “chickentown” e dalla lunga serie di invettive del testo, monocorde e recitato a mo’ di rap su una base di batteria veloce e scarna.
In scena, Clarke piegava al suo volere il pubblico dei concerti punk grazie a una lingua tagliente e a un umorismo feroce che conquistava anche gli avventori più intransigenti. Persino per i più scafati musicisti diventava difficile salire sul palco dopo le tirate di quel sosia anoressico del giovane Bob Dylan. “The bloody train is bloody late, you bloody wait you bloody wait, you’re bloody lost and bloody found, stuck in fucking chicken town”.