Il debutto ufficiale [dei Nirvana a Seattle] avvenne il 24 aprile al Vogue, con Dave Foster alla batteria. Quest’ultimo era troppo giovane per essere ammesso nel locale al di fuori del tempo strettamente necessario all’esibizione, una delle tante bizzarrie di Seattle. I commenti di Cobain, che le cronache locali descrivono come terrorizzato dall’esperienza, sono significativi del suo rapporto con la città: «Non fu neanche un concerto, ci sentivamo giudicati, mancava solo che tirassero fuori le palette per il punteggio». Andò meglio la terza volta, nel giugno ’88 alla Central Tavern in un concerto organizzato da Nikolas J. Hartshorne, di professione medico al King County Hospital. Per uno strano caso, sei anni dopo gli toccherà fare l’autopsia al corpo senza vita di Cobain. La settimana dopo i Nirvana tornarono da Endino a incidere il primo singolo, la cover degli Shocking Blue Love Buzz. Per la fine dell’anno Cobain aveva maturato un’idea precisa della scena di Seattle e l’aveva condensata in una canzone provvisoriamente titolata The Seattle Scene. Era come stare a scuola dove vieni giudicato dalla cricca che conta, perciò alla fine il pezzo prese il nome di School. «Trovavo Seattle così terribilmente piccola e chiusa» avrebbe detto «dove uno sapeva tutto dell’altro, tutti presuntuosi e tutti che vedevano tutto. La canzone parla della Sub Pop». E ancora: «Se avessi potuto ci avrei messo dentro il nome dei Soundgarden».
↦ Leggi anche: