Stava all’incrocio tra la vecchia Highway 99 e la Kent-Des Moines Road, sulla strada che collega Seattle a Tacoma. Chissà com’era vedere spuntare quest’edificio dall’architettura esotica, pacchiana, fuori luogo. Per i ragazzi che ci venivano a ballare doveva rappresentare un’apparizione misteriosa e una sicura promessa di divertimento. Lo Spanish Castle era il Metropolis, il Crocodile, il RKCNDY degli anni ’60. Doveva il nome all’aspetto da antica fortezza moresca, la fama alla vivace scena rock‘n’roll che a partire dal 1959 gli si coagulò attorno. […] Hendrix trasfigura la sala in un luogo magico, «molto, molto lontano, ci vuole un giorno e mezzo per arrivarci se viaggiamo con la mia… libellula», aggiungendo che no, «non si trova in Spagna». La fervida fantasia del chitarrista trasforma il locale in cui aveva coltivato la speranza di diventare un musicista professionista nella meta di un viaggio psichedelico, una sorta di utopia hippie indotta secondo alcune interpretazioni dall’uso di droga.
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