I Mortician erano (sono) un gruppo brutal death metal americano ossessionato dal cinema horror. Ovvio che, più prima che poi, i morti viventi e George Romero sarebbero rientrati nella loro efferata poetica. Il campionamento che apre Zombie Apocalypse proviene da Zombi, infatti. Come dire: fin qui tutto normale, un po’ come la loro presenza nella colonna sonora del disturbante Gummo.
I Mortician sono passati alla storia del metal – o meglio, al suo folclore – per un altro motivo, tuttavia. Durante un tour europeo del 2005, in Polonia, a un certo punto il cantante e bassista Will Rahmer decise di non esibirsi più: voleva tornare a casa sua, a tutti costi.
Prese un taxi, chiedendo di farsi portare all’aeroporto di Berlino (non distintissimo dalla città di Zielona Góra, sede del concerto in programma quella sera). Qualcosa non funzionò nella trattativa con l’autista, si presume, visto che poi Rahmer lo minacciò con un piccolo coltello e rubò la macchina, dirigendosi da solo verso il confine tedesco. Dove fu puntualmente arrestato dai poliziotti polacchi…
La vera carriera dei Mortician terminò lì. A oggi rimane un mistero che cosa passasse nella testa di Will, quel giorno. Una trama oscura, degna di qualche cupo b-movie ambientato nell’Est Europa. O forse, più semplicemente, un cocktail letale di ignoranza, delirio, alcol e droghe.