Cacciatori di vampiri a 8 bit.
«Come giovane fan dei videogiochi Nintendo e aspirante musicista, Spencer Seim ha speso un sacco di tempo nella sua cameretta a pensare alla logica delle colonne sonore dei suoi giochi preferiti – old school classics come Super Mario Bros. o Double Dragon – i cui personaggi pre-texture mapped erano teneri e primitivi, così come le canzoni che accompagnavano le loro avventure».
Iniziava così l’articolo sul New York Times intitolato Resurrecting the Riffs, A Nintendo Rock Band e dedicato al fenomeno del cosiddetto “Nintendo rock”. Gli Advantage – si diceva – sono quelli che l’hanno portato al pubblico mainstream.
L’idea della band strumentale (formatasi alla Nevada Union High School) è semplice: coverizzare sigle di prodotti Nintendo rivisitandole in forma rock. Il risultato è stato duplice: hanno ottenuto una fanbase di tutto rispetto e portato all’attenzione di tutti quanto fosse potenzialmente intrigante la musica dei videogame.
Castlevania, Mega Man, Flashman e chi più ne ha più ne metta. Qui siamo di fronte ai gran visir dei nerd da console. E anche se oggi questa cosa non è più da sfigati (anzi), è comunque un po’ commovente, sotto sotto, riascoltare le epiche sigle della nostra prima gioventù elettronica. Mica balle.