Il baronetto dei nerd.
«Y’all don’t know what it’s like, being male, middle-class and white».
Rockin’ the Suburbs è uno degli inni della musica geek rock. E Ben Folds uno dei suoi portavoce principali. Qualunque promenade in un mondo di musica brufolosa e sfigata non si può esimere dal passare da qui.
Ma andiamo con ordine e mettiamo in riga qualche emblematica peripezia di uno dei nerd più nerd che abbiano camminato sul pianeta Terra e abbiano deciso di dedicarsi all’arte delle sette note.
Fatte di un rock apparentemente facile ma costantemente intriso di cultura popolare, le sue canzoni parlano di rednecks e misfits di ogni tipo. Nel corso di 25 anni di carriera, si è permesso chiari rimandi a Elton John (soprattutto al suo worst-selling Madman Across the Water, che lui invece considera il migliore), ha condiviso senza problemi ripubblicazioni dei suoi dischi re-mixabili con GarageBand ed è sempre stato fedele al motto “all in the key of awkward”. Facile, con una faccia che garantisce l’ingrasso a qualunque Comicon.
Dopo gli inizi con i Ben Folds Five nel 1995, Mr. Folds capisce ben presto di essere un personaggio che basta e avanza e che una chitarra e un pianoforte erano gli ingredienti minimi (ma più che sufficienti) per giocare il ruolo di cantautore tanto sfigato da risultare figo. A patto di curare i dettagli. Per dire, il suo primo disco solista esce l’11 Settembre 2001. Cospirazioni ne abbiamo?
«I’m rockin’ the suburbs, just like Quiet Riot did / I’m rockin’ the suburbs, except that they were talented / I’m rockin’ the suburbs, I take the cheques and face the facts / That some producer with computers fixes all my shitty tracks».