New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Thegiornalisti e quella felicità dai facili costumi

Esegesi ragionata di uno dei video più caldi (faccina ammiccante) di questa calda (faccina sudata) estate del POPOLO (faccina del popolo)

In pochi giorni il videoclip di Felicità Puttana, nuova proposta estiva del gruppo estivo Thegiornalisti con protagonista la supergiovane Matilda De Angelis, ha superato i 3 milioni di visualizzazioni su YouTube. Dura poco più di 5 minuti: per chi non ha tempo di guardarlo, lo riassumeremo qui. Tempo di lettura previsto: 10 minuti.

INTRO - Senza musica per un bel po’. Con piglio neorealistico, passiamo da un caseggiato romano alla schiena di Tommaso, dalla barba alla cintura, dai capelli agli occhiali da sole.

0:10 Inquadrata la sigaréettah. Marchio di fabbrica di Paradiso: insieme a occhiali neri + barba, essa ne definisce il profilo di beautiful loser. Daje.

0:12 Nemmeno è iniziata la canzone, e subito, come da vocazione Thegiornalistica, appare un brand (Nokia). Incidentalmente, il telefonino, come l’auto e la sigaréettah, è uno di quegli oggetti del quotidiano irrinunciabili in un video italiano contemporaneo. Chi guarda si riconosce, capisce che Tommaso è come lui: fuma, va in macchina, tiene aa’ Lazzzie, messaggia su whatsapp, vota uno che non ce l’ha fatta a sfondare da concorrente di telequiz: Tommaso è uno del POPOLO.

0:14 Sul Nokia appare il numero di Matilda De Angelis - ma non crediamo sia proprio il vero vero numero di Matilda De Angelis l’attrice, quanto Matilda De Angelis che impersonifica una Matilda qualsiasi nel video. Oh, nel caso potete sempre provare a chiamare. Matilda! She take me money, and run Venezuela.

0:17 Tommaso si porta il telefono all’orecchio sinistro in modo che la scritta NOKIA si veda in primo piano, perché il POPOLO prenda nota.

0:18 Colpo di scena, a trillare a casa di Matilda c’è un telefono di quelli che erano moderni negli anni 80, col tubino al neon che si accendeva alla chiamata. E dietro c’è una radiosveglia Grundig che fa le 10 e 38, nonché audiocassette capeggiate da Freeway Estate. Prime ipotesi: 1) Matilda è incistata con gli anni 80 e il vintage, e in pieno 2018 afferma la superiorità di quell’epoca ricolma di attentati e guerre e tensione internazionale eppure spensierata; 2) la magia della musica dei Thegiornalisti ha aperto un tunnel nello spazio tempo e Matilda è a tutti gli effetti la ragazza di quelle estati magiche, piene di dolciastra allegrezza e calippi 3) siamo sempre in un tunnel spazio-tempo ma Matilda è la mamma di Tommaso, e questa è la sua giovinezza piena di fiducia nel futuro e ottimismo - perlomeno finché non è nato Tommaso. Incidentalmente, nella stanza c’è buio e Matilda stava dormendo. Alle 22.38. O alle 10.38. O è molto santa o è molto Vasca.

0:31 «Ehi!!» risponde lieta Matilda al telefono. «Cinque minuti e sono pronta». Però Tommaso, quando comincia ‘sta canzone?

0:33 La barba di Tommaso parla: «Okkéy, al tattaratàtta scendi allora».

(avete capito bene) (ha detto)
…#ILTATTARATATTA
(pronuncia: “Dattaradatta”)

0:40 La barba di Tommaso va in macchina (una TVR 350 decappottabile, anni 80, rarissima) ed eccoci in strada. Pochi secondi dopo l’auto è affiancata da un’altra decappottabile, sulla quale ci sono gli altri due Thegiornalisti, Mauro Repetto e Andrew Ridgeley. Tommaso se ne va con una smorfia, mal digerita dai due. Di briscola.

1:12 Tommaso parcheggia davanti all’entrata di un albergo. Emette col clacson il succitato “Tattaratatta”. Che è poi anche il momento musicale più autentico del brano. Matilda che era tornata a letto sperando che fosse solo un brutto sogno si risveglia. Parte il riff strombazzone del brano, mentre magicamente la tenda alla finestra si scosta da sola per far entrare la luce del sole. Non erano le 22.38.

1:29 Dopo 17 secondi dedicati a Matilda che si stiracchia in canotta, appare a ciel sereno la copertina dell’album “Albachiara” di Vasco Rossi appesa alla parete. Quindi non parrebbe un albergo. Eppure lo è: come dice il sito, Villa Veientana, in Roma, è la “villa ideale per feste ed eventi privati”, soprattutto per i 18 anni ma anche per eventi aziendali. Nota per vascologi: la copertina di Albachiara (ristampa con nome più glamour dell’album originariamente intitolato Non siamo mica gli americani) sottintende che Matilda non ha la prima edizione, quindi è una parvenu di Vasco.

1:31 Appaiono poster di Borotalco di Verdone, del primo Fantozzi e - in mezzo - di un Mirò. Poi un televisorino e un videoregistratore e una cassetta di Borotalco di Verdone. Forse tra poco, per i più gnucchi di noi, Matilda si verserà addosso del borotalco di Verdone. Ma prima, un’inquadratura MALIZIOSA delle mutandine di Matilda seduta sul w.c. a fare pipì, come fanno del resto le ragazze del POPOLO con la loro inimitabile schiettezza.

1:40 Altre audiocassette. Thriller di Michael Jackson, Can’t slow down di Lionel Richie. Questo parrebbe collocarci nel 1983. E tuttavia, si scorge la videocassetta di Beetlejuice, uscito nei cinema italiani nel 1988. Si fa largo l’ipotesi che sia il 2018 e che Matilda non sia uscita viva dagli anni 80: forse Tommaso sta reiterando la tesi di Manuel Agnelli, ma con il tastierone strombazzone.

1:45 Matilda canta nello spazzolino da denti, poi attraversa il corridoio sempre in canotta. Poi ricomincia a lavarsi i denti.

1:52 Matilda gira per l’appartamento che è di dimensioni colossali, lei è probabilmente un’ereditiera, però ama Vasco perché è ribelle, brava Matilda ereditiera del POPOLO.

1:53 Lava di nuovo i denti. L’insalata, certe volte.

1:55 Matilda attraversa la casa esultando. Perché è ricca sfondata ed esce con Tommaso Paradiso, le ambizioni di tutte le ragazze del mondo.

1:57 Inquadratura MALIZIOSA di Matilda che fa la doccia, sempre cantando la bella canzone di Tommaso, che sta arrivando al punto chiave, quello che contiene il proclama generazionale: “E l’aria che sa di mare / e tutti ci vogliamo nuotare / e tutti ci vogliamo nuotare”. Laddove per Albano e Romina la Felicità era “Una spiaggia di notte, l’onda che batte”. Alla fine del video vedremo chi avrà avuto ragione.

2:01 Matilda gira per casa. Non è nuda, si è rimessa shorts gialli e canotta. Inizia il sospetto di un montaggio spezzettato come se questo fosse un videoclip e non la vita.

2:04 Appare un tavolone ovale con sedie cerimoniose, sembra la scena del matrimonio in Romanzo Criminale, quella in cui appare il Califfo (daje). Matilda si chiama veramente così, essendo Matilda De Angelis, attrice di Tutto può succedere, del film Vita Spericolata (AHA!!) e di un videoclip dei Negramaro. Matilda balla mentre il regista inizia a disvelare sapientemente come VIlla Veientana sia l’ideale per feste ed eventi privati.

2:06 Di nuovo sotto la doccia.

2:07 (no, non le fa vedere)

2:15 Matilda balla e canta in canottiera, giovane e felice, come tutte le ragazze dei video indie italiani. Mica come quelle dei video dei Baustelle sotto contratto con la Warner, che si suicidano o fanno quelle cose da establishment.

2:33 Riappare Tommaso. Con lo stivaletto spegne una sigaréettah, esce dalla decappottabile, non sa che fare mentre Matilda si veste svogliatamente, non mette mai niente, che possa attirare, attenzione, di particolare. Eh!

2:55 Tommaso entra in Villa Veientana e possiamo osservare le cucine molto pulite, la ghiacciaia capiente. Nessuno lo ferma dicendogli “Dove uccello stai andando babbeo, siamo negli anni 80 quindi fatti la barba”. Non c’è nessuno quindi lui prende una birra del POPOLO. Intanto Matilda sta mettendo lo smalto sulle unghie dei piedi, sempre cantando con convinzione estrema, scuotendo la testa come se fosse un pezzo degli AC/DC invece che una canzonetta pappappéra di quello stoccafisso di Tommaso.

3:16 Tommaso mostra l’area benessere di Villa Veientana, dai pesi alla cyclette - mollata dopo un secondo, perché tutte quelle sigarétteh, vorrei vedere voi. Poi sfila davanti all’acquario - un’allusione polemica alla nave Aquarius? A proposito di allusioni, a parte Nokia e Grundig e la Villa, il video non è infestato di product placement come Riccione, nel quale davanti alla telecamera venivano mostrati marchi pubblicitari con l’ostentazione smaccata di quell’icona indie di Jerry Calà.

3:33 Matilda ha finito di ballare euforica e ha iniziato a mettere mano al guardaroba per scegliere cosa mettersi. Decisamente, si veste svogliatamente.

3:54 Tommaso tira fuori dal baule un pallone e inizia a giocare da solo, contro il muro.

3:55 Il muro gioca meglio.

4:15 Matilda è ora nella hall della Villa, ha ricominciato a ballare euforica giacché il brano Felicità puttana le risulta irresistibile. Nulla, nel racconto di Antonio Usbergo & Niccolò Celaia, che compongono YouNuts!, il collettivo (di due persone) che ha girato il video, ci rivela il motivo per questa singolare isteria. Incidentalmente, il testo spiega che la Felicità è puttana non perché riservata a chi la paga come suggerirebbe il titolo, ma perché “per un minuto, che botta ti dà”. Messa così farebbe più pensare a un altro passatempo illegale, cui Paradiso allude all’avvio: “Il cartello di Calì è un bordello: meglio il traffico delle vacanze”. Ma il compositore ha spiegato che la strofa rievoca un momento della sua vita: stava guardando la serie tv El Chapo, e risultava superiore alle sue capacità razionali. Queste sono meglio illustrate dagli accattivanti, giovani versi: “Ti mando un vocale / di dieci minuti/ soltanto per dirti/ quanto sono felice”.

4:19 Fuori è buio. Cionondimeno, Tommaso Paradiso continua a tenere gli occhiali scuri. E a fumare e avere la barba. Sono gli elementi estremamente basici della sua coolness.

4:25 Stando alla radiosveglia Grundig sono le 19 e 54 e Matilda, sdraiata per terra davanti all’acquario, a causa del rapimento musicalmistico ha degli spasmi come la Pizia nel film 300 - tra poco suggerirà a Tommaso Paradiso di non andare in guerra contro l’esercito persiano. Accadimento che avremmo visto con favore.

4:40 Svolta! Matilda prende la borsetta e, dopo un ultimo sguardo a uno dei poster di Vasco, si dirige verso l’uscita della Villa. Scende la scala a chiocciola in plexiglass, passa davanti alle Muse Inquietanti di De Chirico ed esce. Tommaso è nell’auto, sempre davanti all’ingresso, sta dormendo - attività che espleta senza fumare.

5:03 Matilda dà un bacino sulla barba a Tommaso. Lo saluta: «Ciao To’». Lui risponde: «Ciao Ma’». Inquadratura sulla targa di ROMA. Il video è finito. Ma quindi…

FINALE: Quindi, mascherato da omaggio ad Albachiara di Vasco e Portami a ballare di Luca Barbarossa e Viva la mamma di Bennato e Mamma Maria dei Ricchi & Poveri, il video di Felicità puttana è forse in realtà una lacerante rilettura del rapporto madre-figlio di Matilda Mother dei Pink Floyd, straziante rimpianto dell’infanzia nel quale Syd Barrett chiede “Oh madre, dimmi di più. Perché mi hai lasciato così, in sospeso?” Analogamente, forse il diamante pazzo dei Thegiornalisti sogna di rivivere quell’incanto edipico, invece viene a lungo lasciato a se stesso. Fino al lieto fine, nel quale il ricongiungimento ci rassicura sul fatto che Tommaso non diventerà come Barrett un leggendario schizofrenico ma un innocuo ameboide pop. Peccato per gli altri due Thegiornalisti, cui verrà negata la chance che si dischiuse per Waters e Gilmour, ma umanamente siamo contenti che Paradiso non impazzisca e continui serenamente a produrre canzoni cretine.

P.S. (o forse invece lei è solo in fissa con Vasco e gli anni 80 e Ma’ sta semplicemente per Matilda come Pa’ per Paola e To’ per Tommaso, Va’ per Vasco e The’ per Thegiornalisti) (ci sfugge un po’) (forse po’ sta per POPOLO)

Ora che sapete tutta la storia, potrete godere del video con una nuova consapevolezza

Thegiornalisti Tommaso Paradiso Matilda De Angelis al taratata scendi 

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