Nel 2017 è nata una stella (suadente).
Il 2017 in musica sarà ricordato come l’anno del.. boh, non ne ho idea. È solo che da una vita volevo cominciare un pezzo così. Eppure mi rendo conto, proprio mentre scrivo, che il 2017 è stato un anno importante per le donne, per la questione molestie e per la discussione attivatasi. È un segno positivo, ma ancora più positivo è questo pezzo dell’esordiente Kelly Lee Owens.
Elettronica gentile, nessuna stranezza, quasi indietronica, minimalismo senza austerità, qualcosa di simile alle allucinazioni gentili di una macchina sedotta da una bella ragazza. Ho ascoltato questo pezzo mentre andavo per le strade smottate del Sud, l’illusione del relax davanti agli occhi, mentre questa gallese mi diceva di continuare a sognare un altro po’.
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Ho immaginato di ballare su quella ritmica ciondolante ma allo stesso tempo aggraziata, su quella voce così tenue da quasi non voler cantare. Ho ringraziato Kelly Lee Owens per questo pezzo enorme.