Sexyness e impegno sociale: what else?
Non fatevi ingannare dal loro aspetto di bei giovanotti fighi e rock’n’roll, dalla loro giovane età e dalle loro giacche con le toppe e le spillette: i Formation son ragazzi tutt’altro che superficiali e disinteressati ai problemi della società moderna. Non esattamente quello che chiameremmo un “gruppo politicizzato”, ma diciamo che, per sicurezza, meglio non romper loro troppo le scatole o provare a vender fuffa in giro. «If someone’s gonna start bringing bullshit, you’ve got to stand up for yourselves», afferma il frontman Will Ritson, giusto per mettere subito le cose in chiaro.
Sempre e costantemente sul pezzo, sono presenti e attivi su tutti i social network che vi possono venire in mente (ogni tanto si prendono pure la briga di scrivere dei post su Medium) e quest’anno sono usciti con il loro debutto sulla lunga distanza, quel Look At The Powerful People che, anche in termini musicali, procede spedito sui due binari appena tracciati — sexyness spontanea e impegno sociale appunto — mischiando senza troppe remore, indie-rock, post-punk e elettronica abbastanza danzereccia.
Binari da cui non si allontana nemmeno il video della (quasi) title-track, girato da Mike Skinner (passato ora dietro la macchina da presa dopo la fine dell’avventura di musicista con gli Streets), che vede la speciale partecipazione della UK Bike Life Collective e rappresenta una vera e propria sfida a tutti i manuali di sicurezza stradale su due ruote.
Nonostante un nome che certo non aiuta l’indicizzazione su Google (provate a cercare “formation band” e vedrete quante testimonianze di come è difficile trovare un bassista per un gruppo di liceali vi usciranno sotto gli occhi), anche sul loro sito il messaggio è forte e chiaro «we are no longer individuals / we are the powerful people / together not apart / inclusive not exclusive / redefined not predefined / music is power / join us».
Forse è il caso di scendere in campo e rispondere “presente!”.