“Sono finalmente concentrato su cosa ho dentro / Ho guadagnato una nuova prospettiva”. Sono i versi che chiudono The Frost, primo singolo tratto dall’ultimo Phantom Anthem. E mentre Jake Luhrs aggredisce il microfono declamandoli, e JB Brubaker muove le sue ditina agili sulle corde intessendo il fraseggio che fa da filo rosso a tutto il pezzo, nel video tutto è ghiaccio, neve, freddo e gelo.
Il miglior commento al video di The Frost è dell’utente Michael Cavaliere, che scrive: “All that was missing is Jon Snow and the White Walkers”; ma anche l’utente Jon B non è male, quando scrive “I can imagine Elsa from Frozen headbanging to this in her castle”. I fan degli ABR sono così - simpatici burloni con riferimenti culturali di un certo livello.
Giunti all’ottavo album, dopo quasi 15 anni di onorata carriera, gli ABR hanno confezionato un disco che si è sentito in giro meno di quello che avrebbe meritato: per continuità di ispirazione, tecnica, liriche ed esecuzione, gli August Burns Red meriterebbero di vendere dieci dischi per ogni secondo strimmato (perdonate il neologismo) su Spotify di uno qualsiasi tra Asking Alexandria, Bring Me The Horizon, Bullet For My Valentine o Five Finger Death Punch.