Cinque anni fa, la Femmina Alpha sentenziava in Sparami: “Lascio la quiete e la banalità andare a nozze / chi se ne fotte dell’Italia che mi insegna come odiarla”. Ed ecco allora che Claudia Nahum, 35enne ma Baby per sempre, per Da zero a cento ha optato per uno sdegnoso autoesilio sudamericano finanziato da alcuni mecenati. Ma prima di partire ha voluto lasciarci un suo manifesto artistico, un grido ribelle contro quel Pensiero Unico Dominante che soffoca i giovani nonché alcuni Ministri della Repubblica. Non perdete 3 minuti e mezzo per guardarlo, quando ve ne bastano 10 per leggere la nostra sintesi.
0:03 Non c’è maschio eterosessuale 16enne (ma anche 46enne e 66enne) cui sfugga che sul contasecondi di YouTube la potenza mammaria della Baby non va da zero a cento bensì da 0:00 a un rispettabile 0:45. Il biglietto da visita è sontuoso, ricorda alcuni calendari da officina che il POPOLO ha sempre apprezzato.
0:15 Iniziano a comparire amici di Baby, tutti con gli occhiali da sole e un ancora più amichevole brand, quello di Tommy Hilfiger - che salutiamo - sulle bretelle e sull’addome di un giovane - a rimarcare la bellezza “di pancia” di questo ritmo regghetòne amato dal POPOLO.
0:29 Baby dà il via a una gara: un’auto bianca con striscia rossa e una bianca con striscia verde partono, la rossa è partita meglio. Appena si innalza il ritornello “Portami giù dove la vida è lòcca, dove non si tocca”, sbandano paurosamente.
0:45 Le auto ora sono ferme, dietro a Baby e le sue amiche danzanti. Baby si è cambiata d’abito, adesso è vestita da bandiera a scacchi, come a suggerirci che lei è un traguardo cui ognuno dovrebbe ambire. Le sue amiche sono in total white e tutte con chignon tipo corpo di ballo de La Scala.
0:51 Ancora macchine che sbandano. Gli amici di Baby K guidano veramente male, un test per alcool o stupefacenti sarebbe opportuno, del resto nel testo si cita espressamente Maracaibo - rum e cocaina, zazà.
1:00 Più volte nel balletto Baby fa le pistoline con le dita come i bambini, a significare che la gangsta-rapper che era ai tempi di Sparami è sempre viva in lei. Nel mentre, nel testo c’è un passo deciso da esistenzialismo a nichilismo, da “Questa estate non si dorme, me la bevo come un cocktail” dell’anno scorso a “Quest’estate cosa fai, faccio di tutto, prendo e mi butto”. Parole durissime che evidenziano il malcontento di una generazione.
1:04 Baby e le sue amiche si appoggiano ciascuna alle chiappe di quella davanti. Baby è al centro - come è noto, nessuno può mettere Baby in un angolo. C’è dell’intensità erotica e coinvolge anche le due auto sullo sfondo, che eccitate sgasano allusivo monossido di carbonio.
1:08 Primo piano di Baby in cui sembra Giusy Ferreri dopo una tinta criminale. E in effetti, qualcuno le ha mai viste insieme? (…mmh - okay, niente)
1:15 Svolta! Baby K è seduta sull’alettone di una Audi rosa che va a marcia indietro. Va pianissimo ma Baby non sembra tranquilla e malgrado faccia la disinvolta si vede che sta lavorando tantissimo di baricentro per tenersi in equilibrio.
1:20 Ora c’è un giovane discinto su una motina ma le immagini sono in reverse, come suggerisce il brand al contrario (ADNOH invece di HONDA e anche OCIEG invece che GEICO) (forse non hanno pagato e questa è la punizione?) (oppure è tutto al contrario, come la macchina che va in retro, come questo mondo?) (o c’è un messaggio satanico in tutto questo?) (pare di sì perché passa un’altra auto che, veniamo informati, ha un motore OBRUT invece che turbo) (e anche all’inizio, le due auto passavano sotto un traguardo che ci spiegava che tutto questo accadeva all’autodromo di AIRDA…) (…e IL TEMPO ANDAVA AL CONTRARIO) (svolta, svolta, svolta!!!)
1:28 Ora l’auto color fenicottero ha smesso la sua retromarcia e K YBAB è salita sul tetto (con le sue scarpone che minghia se era la mia macchina evvedi che gliele facevo mangiare). Ha addosso un nuovo completo bianco arancione e fucsia, sembra una caramella coi capelli tinti male. L’inquadratura successiva però rivela che non è l’incubo di un daltonico ma un meraviglioso capo di Tommy Hilfiger. Ora che lo sappiamo, esprimiamo la nostra ammirazione per lo stilista affinché non ci quereli.
1:39 Apparentemente Baby non si stancherebbe mai di andare in retromarcia.
1:41 Baby azzarda una posa da sirena. La flamingocar sta autenticamente andando a 4 kmh e rigorosamente in retro. L’allusione alla progressiva erosione dei diritti civili e sociali conquistati nel secolo scorso è a questo punto chiarissima.
1:47 Nuovo balletto la cui staticità evoca l’ultima Cuccarini; sullo sfondo, pneumatici dipinti di bianco, rosa e celeste, tutto molto girlish. Siamo sotto il sole in un autodromo di Rovigo mentre la canzone parla di notti ai tropici: piace questa sbarazzina insolenza verso ogni coerenza stilistica, elemento che non interessa al POPOLO ma solo a voi snob. Brava Claudia che vai per la tua strada - al contrario, beninteso.
1:51 Appaiono ora due motociclisti su due moto girate in direzione opposta, si sgasano ferocemente addosso senza guardarsi, allegoria della dialettica amorosa (“Io cerco il mare, tu cerchi il wi-fi”).
1:53 Le sei amiche chignonate di Baby sono ora in rosa confetto - ah, che produzione stellare. Sullo sfondo, appoggiati con impossibile coolness ai copertoni colorati, sette giovani per lo più vestiti con motivi che ricordano una bandiera a scacchi. E non indovinerete mai quale stilista, alla Milano Fashion Week, ha invitato i giovani a mettersi delle scacchiere addosso.
1:55 Quindi voi capite che Vodafone, fracassandoci di spot durante tutte le partite dei Mondiali, ha in realtà tirato la volata all’irriverente Tommy e alla sua visione scacchistica della società moderna.
2:01 Una ragazza ostenta uno smartphone sul quale sta cercando immagini di Baby K. Questo, pur avendola davanti a sé. Sicuramente una vibrante accusa nei confronti di un mondo in cui l’immagine vince sulla realtà.
2:05 No, in realtà era per mostrare il marchio Vodafone e la campagna Social Unlimited. Non fa niente, anzi sottolinea la grandissima professionalità di Baby K, che pur avendo sfondato non dimentica chi ha realizzato il suo sogno di mantenersi cantando canzoni di provocatoria bruttezza.
2:07 Baby e le amiche rifanno quella cosa in cui si buttano tutte sulle natiche altrui, è il trenino più cool dell’estate.
2:08 (non dite che non l’avete capita) (c’è Giorgio Panariello che da lassù sta facendo “ok” col pollice)
2:09 (…mica abbiamo detto che è morto) (“da lassù” nel senso che Panariello, comico del POPOLO, si è inerpicato su una vetta umoristica che tutti i comici in voga sognano di raggiungere)
2:18 Le ballerine di Baby K sono tutte un po’ piatte e stranamente amorfe. Dire che questo corrisponda a un’indicazione di Baby K affinché tutti guardino solo lei sarebbe perfido, e non lo diremo.
2:20 E questo delicatissimo megaprimopiano delle tette di Baby K non ci farà cambiare idea.
2:28 Altra svolta: Baby è seduta nel bagagliaio di un’auto tutta dorata (BMW. Dopo la Audi rosa, ancora un’auto tedesca. Dopo la Ford di Voglio ballare con te e la Cadillac di Roma-Bangkok, la cosa suggerisce una direzione europeista ostile all’America di Trump). Baby ha occhiali rosa per vedere la vita come la collega Edith Piaf, e stivali probabilmente ispirati al Picasso del periodo pre-scolare.
2:33 Baby si sente molto sicura di sé e decide di mostrarci le tette in un reggiseno senza push-up. La rispettiamo per questo, cionondimeno il 16enne e il 26enne e il 46enne e il 66enne eterosessuale dentro di noi sentono qualcosa che gli muore un po’ dentro. Che poi, questa scena non si vedeva nello spot Vodafone, e tutti quei tizi dentro di noi avevano fatto l’abbonamento convinti da solidi argomenti.
2:54 Corpo di ballo! All’improvviso parte un nuovo balletto, Baby K canta in un microfono con un cavo lunghissimo, le tipe sono in nero con strisce a scacchi, anche gli amici cool ballano, sullo sfondo ci sono macchine e moto, ma l’autodromo di Adria è inspiegabilmente allagato!!! Però ora quegli stivali hanno un senso. Bella pensata, Baby.
2:56 Di colpo un’amica di Baby si butta in terra come Neymar e puccia la faccia nell’acqua alta. Si risolleva e ci guarda come se ci sfidasse a fare altrettanto. Non ci sentiamo di farlo in quanto radical-chic. Ci ha sgamati.
3:12 Di nuovo, si gioca ad Acchiappalachiappa! Le tipe in chignon ora hanno l’aria imbronciata di quelle che non hanno studiato danza per ritrovarsi a fare questo.
3:25 Infatti una di loro accenna un twerking! Vedi mamma, non hai buttato i soldi.
3:28 Voi non ci crederete, ma gli amici di Baby sventolano bandiere a scacchi. E non è per compiacere ancora lo sponsor, è perché siamo all’arrivo concettuale del video. Eccoci infatti alla…
3:33 Drammatica Scena Finale. Dai top bianchi, il vestito scacchierato di Baby e le due auto bianche sullo sfondo capiamo che siamo tornati all’inizio della giornata. Baby è accucciata in precario equilibrio (e ripetiamo PRECARIO) sui tacchi a spillo. Tutte ci fissano. (cercate di superare la fase in cui vi viene da dire “Oh, tipe, problemi? Che c’è da guardare?”)
Dopo le parole “Andiamo a ruota, questa notte è nostra”, davanti al gruppo rotola un copertone in fiamme. Nessuno si muove, tranne alla fine, quando senza smettere di fissarci Baby si mette pensosamente una mano sotto al mento.
Avete notato? La ruota in fiamme rotolava da sinistra verso destra.
Riconoscete un sottotesto politico quando ve lo mostrano in primo piano tutto fiammeggiante, vero?
CONCLUSIONE: Non siamo qui per discutere il talento musicale di Baby K, che sarebbe più o meno come discutere la lucidità di Morgan o la correttezza di Chiellini. Ma nel gioco di specchi di un video con immagini a rovescio e auto che vanno, in realtà, da cento a zero, Baby K - ideale nipote del Josef K sottoposto a Processo da Kafka - sceglie di spiegare al POPOLO, troppo spesso dimenticato dagli intellettuali, che la nostra società va satanicamente à rebours, a ritroso come nel libro di Huysmans, è in de-evoluzione antiprogressista come avvertivano i Devo, perciò lancia il grido che già fu dell’eroe anti-imperialista messicano Speedy Gonzales nella sua lotta contro il Gatto Silvestro globalista: “Andale andale”. Ed è con questa topica che vi diamo appuntamento al prossimo incontro con la più autentica produzione culturale italiana.
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