Temple Of The Dog: quello che Cornell aveva da dire su Andy Wood.
Tra tutti i musicisti di Seattle, ce n’era uno in particolare che proprio non se ne faceva una ragione, della morte di Andy Wood: il suo caro amico, nonché ex coinquilino, Chris Cornell. Una sola cosa gli dava conforto: scrivergli delle canzoni.
Canzoni che non avrebbe potuto mai suonare con i Soundgarden, perché troppo morbide. Allora le aveva fatte ascoltare a Jeff Ament e Stone Gossard; loro le avevano apprezzate, le avevano provate, e avevano pensato di farne un intero album.
Niente vincoli contrattuali, niente tempi stretti: solo libere jam tra amici, per ricordare Andy.
Nasceva così il progetto Temple Of The Dog: Cornell, Gossard, Ament, Mike McCready, e Matt Cameron. In pratica, metà Pearl Jam, metà Soundgarden.
La canzone Hunger Strike era stata provata nello stesso studio in cui era in corso una prova dei Pearl Jam (allora ancora col nome provvisorio di Mookie Blaylock). Eddie Vedder era intervenuto in soccorso di Cornell, a cantare il giro più basso. Da quel momento si era deciso che la voce di Eddie sarebbe stata utilizzata nell’album.
Certo, fa piangere, ora, pensare alla storica reunion dei TOTD dello scorso anno. Una reunion che ha visto l’uscita di un cofanetto dell’unico album della band, e un mini tour degli USA. Dopo ventisei anni.
Una reunion fortemente voluta da Cornell.