Soundgarden: niente da dire.
“Se ci fottiamo Nothing To Say è tutto finito”.
Sono parole che Chris Cornell pronuncia nel 1986, ai Reciprocal Studios di Seattle, dove è corso il missaggio di Screaming Life, il primo EP dei Soundgarden.
Non solo: Hunted Down/Nothing to Say è anche il primissimo singolo sfornato dall’etichetta Sub Pop; esce il primo giugno 1987, a tiratura limitata - circa 500 copie- su vinile blu. Un mix vagamente differente rispetto a quello che sarebbe finito poi nell’Ep (rimasterizzato nel 2013 con bonus tracks).
↦ Leggi anche:
Brandi Carlile: Searching With My Good Eye Closed
La Sub Pop, in questa fase, non ha manco degli uffici – è solo un marchio emergente. Una “start-up”, si sarebbe detto oggi.
Nothing To Say, per Cornell, è IL pezzo trainante del disco: bisogna mixarlo bene.
In studio, tutti quanti, compreso l’uberproducer Jack Endino, sono ammaliati, ascoltandolo per la prima volta, a giochi fatti. È qualcosa di completamente avulso da quel che gira a Seattle.
Sarebbe trascorso quasi un anno, prima della pubblicazione di Screaming Life.
La Sub Pop non aveva i soldi per piangere, figurarsi per stampare le copie.