Una notte, due rapper, un corvo: l’orrore.
Incubi – uno dei brani che compongono il puzzle di CVLT, joint album di Noyz Narcos e Salmo – inizia con una conta infantile che risveglia i brividi sulle schiene di molti di noi, consci delle saghe horror degli ultimi anni, da Nightmare a Candyman.
Pasticche, Ludwig Van, camera triplo sei: Dario Argento seduto in poltrona non è mai sembrato così fragile e inquietante.
Inciso di un viaggio oscuro sfrutta un giro di piano che senti e non senti, ma che in realtà ti si infila nella mente mentre le rime dei due rapper si alternano in maniera plastica e oppressiva. Atmosfera, stile, intrigo, un gatto nero: il classico gancio che trascina ascoltatori più o meno distratti all’interno di un mondo immaginario.
Pane per i nostri occhi e per le nostre orecchie, che di CVLT ci ciberemo a lungo e per tutta la sua durata ci divertiremo a scovare riferimenti. Musica, due microfoni, sguardi brutti: cinema e rap – nulla di nuovo, ma quanta bellezza nel sentirsi formicolare la schiena guardando una tenda che si muove o l’angolo buio di casa nostra?
Che le nostre notti siano piene di incubi.
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