Far riflettere prima che si spenga l’anima.
Se provate a chiedere a ChatGPT di parlarvi del nuovo singolo dei Laibach, potreste rimanere inorriditi o semplicemente farvi un sacco di risate: un’infinità di luoghi comuni ed errori che nemmeno un alunno di prima media potrebbe fare. Perlomeno per chi ha un’infarinatura minima, altrimenti si potrebbe restare fregati.
Detta così sembra un’assurdità, eppure l’intelligenza artificiale è non solo il futuro, ma il presente. La distopia descritta in romanzi visionari come 1984 è qui, e confonde le idee rendendo sempre più labile il confine tra vero e falso, tra buono e cattivo, tra giusto e sbagliato, portando il genere umano verso un cortocircuito irreversibile. L’unica arma che ogni individuo ha per resistere è, banalmente, l’amore.
Questo il concetto portante che sta al centro di The Engine of Survival, brano ripescato dagli slavi frugando nei cassetti delle canzoni della collaboratrice di lungo termine, Donna Marina Mårtensson. Con il titolo che riprende il verso di un brano di Leonard Cohen (The Future, coverizzata recentemente dagli stessi Laibach) il collettivo dell’Est e Donna vanno a dipingere note di pura malinconia che posa però le basi su un senso di orgoglio preponderante, dove la resistenza può fare la differenza e diventare salvifica.
Che questo sul lungo termine possa bastare è improbabile, ma (di nuovo) Milan Fras e soci sanno dove e come affondare la lama nelle piaghe da decubito che affliggono il moderno uomo dormiente.
Laibach Donna Marina Mårtensson Milan Fras
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