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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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Nessuno ride più per le tue ali di cera.

C’era molta attesa per questo nuovo singolo dei Noktva, una delle goth band italiane più in vista degli ultimi anni, soprattutto grazie a quel piccolo gioiello che è Like Seven Forgotten Tales, un album davvero ottimo dove i vecchi fantasmi del positive punk inglese riprendevano vita grazie a un’iniezione di mediterraneità rinvigorente data dal sapiente uso “aiazziano” delle tastiere.

A due anni da quella release, con questa nuova Icarus i nostri ampliano ancor di più gli orizzonti, regalandoci un brano dalla forte etnicità, spirituale e ossessivo nel suo essere sempre in equilibrio tra ballabile ed evocativo. Odori di Onda Araba in minore fanno da sfondo al dialogo vocale tra Miriam e Kurtan per un pezzo che, dopo un’introduzione atmosferica d’effetto (quel grido…), esplode in tutta la sua natura post-punk, ma senza mai sbrodolare fuori dai confini dell’eleganza.

Realtà come i Noktva fanno capire quanto troppo spesso certe classifiche riguardanti “quei favolosi anni Ottanta” possano essere fuorvianti, dato che di musica eccellente continua a uscirne: basta mettere un piede fuori dalla comfort zone della propria cameretta e andare a cercare.

Noktva 

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