Andare oltre il male e farlo benissimo.
Marzia Silvani è una delle figure più attive dell’underground hardcore/punk /death rock italiano. La si può trovare alla chitarra negli Horror Vacui e in una miriade di altre band sia come musicista (compresa la batteria) sia come cantante: dando un occhio alla sua pagina su Discogs potete farvi un’idea.
Marthe però è il progetto solista: sue le musiche, suoi i testi, sue tutte le parti suonate e ovviamente sua la voce.
Il nuovo singolo rincara la dose, andando idealmente a unire le due anime che contraddistinguevano la coppia di brani presenti nel precedente lavoro, Victimazed. Further in Evil continua infatti a nutrirsi del black primordiale e di un certo doom (Fenriz, Quorthon e Tom Warrior come santini sul comodino), ma l’apertura melodica centrale funziona completamente in quanto, se da una parte spezza l’incedere monolitico del riff, dall’altra riesce addirittura a enfatizzarlo quando lo stesso riprende in mano le redini del brano.
Riff granitici, ritornello memorabile, old school DIY nel DNA: Se la qualità del primo full length in uscita a fine ottobre rimarrà su questi livelli, c’è il serio rischio che questo progetto nato in cameretta spazzi via la maggior parte dei concorrenti senza il minimo sforzo.