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Full of Hell & Nothing: Spend the Grace
Madonne inzuppate di sangue

L’inquieto equilibrio di un purgatorio senza via di uscita.

Ai sadici pensatori, a quelli che, tramite la musica, eviscerano i sentimenti setacciando gli anfratti più reconditi della mente, sarà capitato di chiedersi: che suono emetterebbe il limbo? Come potrebbe essere rappresentata una situazione di stasi inquieta, di buio pesto, di intangibilità, di piedi che non poggiano sul pavimento e di mani che formicolano inerti nell’aria?

Risposte esaustive se ne trovano, come nell’ultima, avvincente collab tra Full Of Hell e Nothing, band tanto diverse, quanto magneticamente affini, il cui frutto primordiale prende il nome di Spend the Grace, punto di avvio dello split album Where No Birds Sang, in uscita il 1° dicembre per Closed Casket Activities.

È questione di contrasti – sin dai nomi in gioco che inneggiano alla pienezza e al più nichilistico vuoto – che si sfidano, finiscono per amalgamarsi e confluire in un corridoio sonoro tenebroso, maestosamente assordante, granitico come una scultura di marmo davanti a cui ci inginocchiamo, con i palmi delle mani congiunti e con gli occhi rapiti dal buio.

Un vero e proprio purgatorio in musica, un cammino a metà tra una spensierata passeggiata di primavera sul ciglio di un burrone e il tracciato verso la sedia elettrica. Spend the Grace è autoflagellazione, contemplazione, redenzione, confessione, un circolo vizioso di emozioni nere che danzano timide e nervose nella genesi affidata al tepore vocale di Domenic Palermo e ai Nothing, al loro approccio di delicato shoegaze che annaspa in un’atmosfera che diventa sempre più esagitata, fino a quei rintocchi doom che traslano un equilibrio già di per sé gracile verso un oblio spaventoso.

I Full of Hell, d’altro canto, lasciano da parte il grindcore, mutano la loro natura in un plumbeo ibrido di post-metal e blackgaze (Alcest, Deafheaven), scandiscono il ritmo come sacerdoti in una processione funerea che ci accompagna fino alla fine di un tunnel che non si tramuta in luce, bensì in una fredda lastra di cemento.

Full Of Hell Nothing Full of Hell Nothing Full of Hell & Nothing 

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