Elder goths do it better?
I capitolini Bohémien fanno parte di quella ristrettissima cerchia di artisti che hanno fatto di tutto per non campare di rendita. Nati nel 1985 e forti del loro splendido demotape Sangue e arena, come molti altri contemporanei si sono sciolti pochi anni dopo. Dalla reunion del 2002 in poi, i Nostri non hanno mai smesso di pubblicare lavori, seppur prendendosela giustamente comoda.
La caratteristica principale delle loro uscite è sempre stata quella del rinnovamento e del rimettersi in gioco ogni volta, come in questa ultima Fai e disfai. Se le coordinate base rimangono quelle post-punk/darkwake, è innegabile quanto il tutto venga svecchiato da una ritmica d’assalto saltellante, un’interpretazione sfacciata e a petto in fuori che non farebbe assolutamente sfigurare il pezzo in mezzo a una playlist con le band revival nate negli ultimi 10 anni che calcano palchi importanti.
L’iniezione di freschezza data da Valentina Larussa (batteria) e Giampaolo Cesarini (basso) continua a galvanizzare i due membri fondatori Luciano Liberatore (chitarra) ed Alex Buccini (voce) che anche stavolta fanno centro con questa hit destinata a far ballare e scapocciare i pipistrelli di mezzo mondo underground.
Da qualche parte l’anima del mai troppo ricordato Walter Vincenti starà sorridendo compiaciuto: “Daje regà! Bella botta!”.