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The Rolling Stones: Angry
Siamo rimasti in tre

Gli immortali. Quasi.

Per chi ama i Rolling Stones queste parole saranno inutili: continuereste ad amarli a prescindere. Lo stesso vale per chi non li sopporta: nulla potrebbe farvi cambiare idea, giustamente. Ma c’è una grey area, una via di mezzo di appassionati di musica che, pur non disdegnando quanto fatto dalla band, ancora non si capacita completamente del perché siano tra i più grandi del rock and roll.

Per spiegarlo, basta ascoltare questo nuovo singolo, uscito quasi a sorpresa (non c’è stata la solita attesa di mesi, ma probabilmente è il nuovo marketing degli anni dei social: sgancia la bomba e via) per promuovere Hackney Diamonds, in uscita a fine ottobre.

La cosa stupefacente di Angry è che, in tutta la sua ovvietà, suona divinamente e odora di una cosa sola da ogni nota: Rolling Stones.

Un brano che sta in piedi benissimo nel suo barcollante hangover – nonostante gli accordi siano i soliti due – ed emana sessualità e sregolatezza festosa – nonostante chi lo suona sia più vecchio della fine della Seconda guerra mondiale – con uno svolgimento prevedibile, dove al motivo principale vanno man mano ad aggiungersi stratificazioni di chitarre e cori, che uno lo sa che li faranno, eppure ugualmente non possono non coinvolgere completamente chi ascolta, quasi come un abbraccio caloroso dal vecchio amico fedele con qualche problema di alcol ma che darebbe comunque la vita per te.

Ecco, canzoni come questa fanno sentire a casa, perché sono parte del DNA di chiunque abbia acceso la radio almeno una volta negli ultimi sessant’anni. E poco importa che sia sempre la solita solfa: finché ci sarà la possibilità di sentire l’ennesima variazione sul tema di Keith e Mick, ben venga. Perché quando al loro posto ci sarà il silenzio, non basteranno le migliaia di cloni a riempire quel vuoto.

Per le new sensations e gli emergenti validissimi c’è sempre tempo, ma un inchino a gente come loro non solo è doveroso, è anche un modo per ricordarci da dove (e quando) è partito tutto.

The Rolling Stones Mick Jagger Keith Richards 

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