Ve lo ricordate il buon noise rock fatto in due?
Duo chitarra e batteria svizzero francese, giurassiano per la precisione. Secondo album pronto per Hummus Records, etichetta che in quest’annata sembra particolarmente baciata dal buon gusto tra il padrone di casa Louis Jucker, i fragorosi Bear e ora i Mouche-Miel, mosche al miele tradotte in pratica.
E proprio come mosche al miele finiamo impantanati in questa sarabanda ritmica strumentale, prodotta e suonata da Silas Auderset alle pelli e Sébastien Minguely alle corde. C’è del sano rumore in questo brano, c’è un gatto che vaga, forse alla ricerca dello spazio, ci sono sicuramente dei satelliti, c’è il gusto di essere ruggenti e spigolosi, così come molti prima di loro, ma anche la capacità di farlo rimanendo personali e freschi.
Difficile capire che tipo di frecce porterà con sé Satellites, ormai prossimo all’uscita, ma se negli ultimi vent’anni avete anche solo vagamente apprezzato la musica più agile e chiassosa, difficilmente rimarrete indifferenti al duo di St. Imier, capace di pestare duro, ma allo stesso tempo di farlo con incredibile gusto e scioltezza. Il suono è bello gonfio, nervoso e trascinante, nulla di meglio per iniziare dal giovedì a carburare per il fine settimana, pronti a saltare le staccionate a due alla volta, razziando i favi, prendendoli a testate e scappando veloce. Normale amministrazione, quando la nostra colonna sonora va in queste direzioni.