L’unione fra John e John, con Barry a reggere la candela.
John incontra John, sarà stato il 2012. Poi dal 2013 via, iniziano a macinare suono. Batteria, chitarra, voce principale, cori e doppiature. Vanno avanti così, un anno dopo un altro, un brano dopo un altro, con un nervosismo brado che si sposa al presente in maniera spontanea.
Poi – nel 2021, con Nocturnal Manoeuvres – entrano nel cuore di uno dei musicisti che, quatto quatto, ha scritto pagine di storia della musica oscura e vellutata, ovvero Barry Adamson. L’unione fra John, Barry e John dà vita a una Riddley Scott Walker che rientra in pieno nella poetica del duo di Crystal Palace. Roba semplice, schietta, del resto la loro descrizione è programmatica: «four arms, four legs, two heads, woo, metal and plastic». Paesaggi industriali, natura combattente, sguardo perso verso un futuro al quale ormai non abbiamo più motivo di credere. Ritmo dritto, voce rabbiosa, per un singolo drammatico, potente e pronto a scuoterci autunno e inverno, quando, alzando il bavero, toccherà fare qualche sproloquio alla vita infame.
Fatelo con questo brano nelle orecchie: sarà tutto più credibile e forse ci sentiremo meno soli.
↦ Leggi anche:
Barry Adamson: The Climber
ĠENN (feat. JOHN): A Reprise (That Girl)