Pioggia, vento, dolcevita, malinconia e musica.
Quando nel 2022 uscì Unholy, debutto discografico del progetto IJdelheid, furono in molti a rimanere spiazzati. Ruben Wijlacker, unico membro della band, era già noto nel giro musicale in quanto polistrumentista e voce dei post-blackster Grey Aura, gruppo olandese che aveva pubblicato quattro album tutt’altro che banali. Eppure la sua nuova creatura, pur nutrendosi degli stessi stimoli e tematiche, utilizzava strumenti apparentemente agli antipodi rispetto al progetto madre, spostando il tutto verso il folk più nero, condito da voci sognanti e arrangiamenti delicati ma mai noiosi.
Torna oggi con un album e un singolo che corregge lievemente il tiro senza però perdere in efficacia e ispirazione. Look at All We Lost! è un’introduzione perfetta ad Alas, I Am Morbid!, in quanto riprende le strutture del precedente lavoro, ma ne modifica la texture, alleggerendo (per quanto possibile) le atmosfere e lasciando un respiro più ampio ai dettagli e alle atmosfere. Quasi come se Jonathan Húlten fosse andato a cena con il Tobias Forge più acustico e intimista. Cosa che a prescindere sicuramente è successa varie volte, ma qui c’entra poco il rapporto tra il papa dei Ghost e l’ex Tribulation.
Ciò che conta è che questa nuova release di IJdelheid ha un appeal incredibile, e risulta essere non solo il compendio perfetto per i lavori dei Grey Aura, ma anche un’entità completa a sé stante, dove nei limiti del genere è quasi impossibile trovare dei difetti. Crepuscolare e sussurrata, è la colonna sonora ideale per l’autunno che ci abbraccia.
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