Le nuove frontiere del rap in cerca di originalità.
Ashnikko, già dall’esordio, ha avuto la capacità di attirare subito l’attenzione con una serie di singoli nei quali il suo cantautorato rap riusciva sempre a mantenere un tocco di originalità e sorpresa. Con il suo recente primo album Weedkiller non ha fatto altro che confermare come il pubblico che la segue inizi a diventare davvero importante, tra vendite, visualizzazioni e tutto il resto.
Il singolo Cheerleader continua il suo percorso e lo fa attraverso una critica alle aspettative maschili, agli stereotipi che alimentano una visione patriarcale dura a morire, ma che – anzi, oggi più che mai – pare riprendere vigore con rimasugli sociali che ancora oggi sembrano inattaccabili.
La figura della cheerleader, come spesso viene raccontata il più delle volte (ad esempio nei film e nelle serie americane), è tutto sommato il simbolo di questo approccio alle cose: sudditanza e svilimento della figura femminile (in verità il primato va alle umbrella girls del motociclismo) – Ashnikko lo racconta e lo stravolge con toni decisi e immagini forti.
Il video che accompagna il brano, per la regia di Joanna Nordahl, riprende le tematiche di Midsommar – capolavoro horror unico per ambientazione e mai abbastanza ricordato – e anche un po’ della serie TV Yellowjackets, e vede la partecipazione della vera migliore squadra di cheerleader svedesi, trasformate in una specie di setta che verso la fine del video decide di sacrificare la cantante.
Ashnikko sta creando un suo spazio a colpi di pop e rap, nel farlo riesce a essere originale con una certa personalità, per il momento non è cosa da poco.