New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

Tracce

... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

Storie

A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

Autori

Chi siamo

Cerca...

Wear Sunglasses for Apocalypse: Cloud of Unknowing
Per ora, senza occhiali da sole

Wear Sunglasses for Apocalypse
Cloud of Unknowing

Un moto lento che acquista spessore e volume, crescendo in lontananza mentre si avvicina.

Torino, 2022. Tre ragazzi si incontrano, accendono qualche spia, fanno partire del suono, coltivano e germogliano batteri e fioriture. D’un tratto si accorgono che i frutti del loro flusso potrebbero smuovere, oltre ai loro corpi durante le dinoccolate maree sonore, anche il mondo esterno. Batteria, basso, chitarra, delle note di synth.

Scoperti grazie alla dritta di uno dei migliori pusher musicali in giro, il buon Renato Failla, emozionano e coinvolgono avvolgendoci in una cappa gelida. Dieci minuti di musica strumentale, tormentata e percussiva senza mai essere furiosa. Dosata, calibrata ed emozionante, come se in quell’area chiamata post-rock un musicista elettronico desse il tempo a musicisti post-hardcore. Troviamo l’ardore, l’urgenza, la precisione, la freddezza e il calore. Contrasti enormi, masse che si muovono come degli iceberg alla deriva. Il brano non sembra un risultato finale, ma una rampa di lancio, la costruzione di qualcosa di assolutamente necessario al superamento di uno scoglio, di uno svincolo, di una giornata. Noi non possiamo fare altro che ondeggiare seguendo la marea, sperando che le armonie si aprano e buttino fuori la loro rabbia e la loro bile.

Non succede: gli Wear Sunglasses for Apocalypse non si svelano e non esplodono, mantenendo dietro le lenti la furia e il dolore che li ha portati a farsi portatori di un certo tipo di suono. Tocca a noi montare e crescere, alzare ancora più la massa creando il peso per distruggere questa impasse, rovesciando e portando dalla nostra parte l’obiettivo.

DI sicuro i torinesi sembrano avere baricentro e solidità, pronti ad assorbire quanto succederà per rientrare con la prossima ondata, a donarci altri muri di decibel. Il loro disco è uscito a maggio e promette di essere una delle strenne alle quali aggrapparsi a protezione delle prossime, forti correnti.

Wear Sunglasses for Apocalypse 

Vuoi continuare a leggere? Iscriviti, è gratis!

Vogliamo costruire una comunità di lettori appassionati di musica, e l’email è un buon mezzo per tenerci in contatto. Non ti preoccupare: non ne abuseremo nè la cederemo a terzi.

Nelle ultime 24 ore si sono iscritte 2 persone!