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Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

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... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

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A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

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TesseracT: War of Being
Gente a cui non piace il 4/4

Essere uomo o essere macchina? Questo è il problema.

Ci sono musiche che riflettono la parabola tecnologica nella quale ci troviamo. In particolare, il blend tra esseri digitali “senzienti” e vecchi umani. Anche il metal ha dovuto cercare di stare al passo con i tempi e qualcuno, qualche anno fa, l’ha vista lunga. Senza necessariamente entrare nella disamina di cosa è djent e cosa non lo è, rimane il fatto che i britannici TesseracT hanno contribuito ad ampliare lo spettro tecnico (e tecnologico) del progressive tanto caro alla loro terra.

A cinque anni dall’ultimo Sonder, infatti, ci troviamo con un nuovo disco il cui artwork – che presenta i caratteri “ex” ed “el”, protagonisti del precedente concept – è stato creato in collaborazione tra un’intelligenza artificiale e l’uomo come mezzo per estendere il concetto nella sua presentazione. E così anche il video in Unreal Engine che fa da sfondo (o forse molto di più) al nuovo singolone cinematografico War of Being.

Acle KahneyDaniel TompkinsAmos WilliamsJay Postones e James Monteith continuano le peregrinazioni narrative lasciate in sospeso. L’astronave Dream è precipitata e i protagonisti Ex e El si sono risvegliati per ritrovarsi in Strangeland, ad affrontare un nemico conosciuto semplicemente col nome di Fear. I due vengono separati e così inizia un nuovo viaggio in questo nuovo territorio, probabilmente popolato da samurai che si scontrano in uno sconfinato deserto planetario, mentre i musicanti se la giocano a furia di partiture sghembe, in questa nuova suite di oltre dieci minuti.

Che forse questo non sia il futuro della musica con le chitarre distorte è anche probabile. Che però non finisca per riconoscere ai comunque ancora giovanotti (nella musica si resta giovani anche dopo vent’anni di attività, a volte) tesseratti lo status di icone metal della nuova generazione è assai improbabile. E una fanbase come la loro farà davvero fatica a cedere lo scettro di paladini del nuovo progressive a qualcun altro.

TesseracT 

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