Batteristi ne abbiamo?
Il batterista è un ruolo difficile da mantenere all’interno di una band. Può essere pietra fondante oppure presenza aleatoria e turnista. I Peter Kernel – di base un duo formato da Aris Bassetti e Barbara Lehnhoff, dal Canton Ticino e dal Canada rispettivamente – decidono di dedicare il loro lavoro Drum to Death, a chi sta dietro le pelli, appunto, in quel che potrebbe essere un album parecchio ganzo.
Come inciso potremmo parlare di un’attività che va avanti da più di 15 anni, otto album e svariate collaborazioni oltre che tour in tutta Europa (e oltre). Da esaltare è sicuramente la loro voglia di non fermarsi e non ripetersi mai ma… torniamo al tema principale!
La loro esibizione con tre batteristi alla quale ho assistito a Lugano questa primavera lasciava presagire sensazioni ottime. In Bravo hanno dalla loro Kevin Shea, una delle migliori bacchette degli ultimi 30 anni senza ombra di dubbi. Per l’occasione mischiano inglese e dialetto luganese (prerogativa che sarà al centro dell’imminente progetto Morituri del solo Aris) e ondeggiano, o meglio, svolazzano con la voce tra terra e cielo per quanto riguarda la parte di Barbara, talvolta oscillando come un pendolo in tono canterino e leggero per la parte di Aris. Bravi tutti, per un esperimento che pare completamente riuscito e che ci terrà sulle spine a mezz’aria fino all’uscita del disco.