New Music

Una volta alla settimana compiliamo una playlist di tracce che (secondo noi) vale davvero la pena sentire, scelte tra tutte le novità in uscita.

Tracce

... Tutte le tracce che abbiamo recensito dal 2016 ad oggi. Buon ascolto.

Storie

A volte è necessario approfondire. Per capire da dove arriva la musica di oggi, e ipotizzare dove andrà. Per scoprire classici lasciati indietro, per vedere cosa c’è dietro fenomeni popolarissimi o che nessuno ha mai calcolato più di tanto. Queste sono le storie di HVSR.

Autori

Chi siamo

Cerca...

Matt Elliott: Flowers for Bea
Ricordati che devi morire

La fine dei giorni secondo Elliott.

Perennemente in tour – così come perennemente identificato ancora con il mitico Drinking Songs del 2005 – Matt Elliott è un personaggio che continua a mietere consensi tra chiunque abbia incrociato il suo alone di guru del dark folk cantautorale. In particolare nell’ultima produzione, quando, dalla magica Bristol dei Nineties, è approdato alla musica “narrata” mitteleuropea e soprattutto della Francia (vedi lo spettro di Georges Brassens), nazione dove tuttora soggiorna, in quello che ci piace pensare un otium letterario d’ancient monde.

Se infatti, nella sua carriera solista l’ex leader dei Third Eye Foundation si è diretto verso atmosfere sempre più rarefatte, oscure e intimiste, si può dire che oggi la sua rassegnazione alla fine del mondo è giunta a piena maturazione. Flowers for Bea – complice forse il video che rimanda a Haneke (ricordate Amour?) e Godard – è infatti un’ode allo spleen di chi guarda le cose finire. I rintocchi di sax (non perdetevi la superba versione live del pezzo) irrompono tra piano, chitarra e contrabbasso, in un tripudio lento e suadente dal sapore quasi tomwaitsiano, tutto slowcore.

I fiori, siano essi del male o del bene più profondo, diventano viatici di ricordi, anch’essi in bilico tra il dolore e la beatitudine, sballonzolando in questa ballad meditativa che comunque costantemente sfiora la piacevole reverie. Forse qualcuno lascerà fiori anche per noi, dice Elliott. Intanto noi continuiamo a goderci le sue peregrinazioni verso ciò che ci fa ancora provare qualcosa. In una terra desolata, per legami letterari e di piacevole concomitanza letteraria, dove lasciarsi ancora ammaliare dalla follia del vivere.

Matt Elliott Third Eye Foundation 

Vuoi continuare a leggere? Iscriviti, è gratis!

Vogliamo costruire una comunità di lettori appassionati di musica, e l’email è un buon mezzo per tenerci in contatto. Non ti preoccupare: non ne abuseremo nè la cederemo a terzi.

Nelle ultime 24 ore si sono iscritte 2 persone!