Una carezza al cuore.
Pochi comprendono l’intensità di vivere la propria arte come Kristin Hersh: sono parole del competentissimo Guardian e chi siamo noi per controbattere? Oltre a sottoscrivere e confermare con estrema convinzione, da estimatori di lunga data delle Throwing Muses e del percorso solista della Nostra, ci piace aggiungere che, nel suo caso specifico, un lirismo – musicale e testuale – di rara franchezza e dal taglio unico e immediatamente riconoscibile non ha mai messo in ombra la comunicativa.
Male che sia andata, abbiamo testimoniato gli alti e (relativi) bassi fisiologici di ogni carriera pluridecennale che al centro delle cose collochi l’introspezione e l’urgenza espressiva. La Hersh non usa schermi né paraventi, ma metafore fantasiose che le servono per dare corpo a canzoni felicemente indecise tra dolcezza, malinconia e rabbia.
In sostanza, si tratta di mezzi per provare a capire cos’è che, in fondo, lega a doppio filo i dubbi alle certezze. Più che mai in un nuovo album, previsto in uscita ai primi di settembre e intitolato Clear Pond Road, dove l’autrice ostenta un livello di forma che non riscontravamo da almeno vent’anni. Eloquente al proposito una Ms Haha che funge da biglietto da visita porgendosi profonda e introspettiva, circondando con un arredo strumentale di efficace essenzialità il classico folk cameristico venato indie rock di Kristin, allo stesso tempo traslucido, obliquo e vibrante.
Una carezza al cuore risentire quella falsa quiete che con appassionato rigore attraversa le increspature di ogni giorno per renderlo un filo più sopportabile, consegnando una bellezza magari lievemente introversa ma proprio per questo preziosa e solida.