Sogni d’avorio in tinta noire.
Non è vero che i generi musicali scompaiono: semplicemente passano di moda in alcune zone del mondo, ma vengono accolti a braccia aperte in altre. La diffusione capillare dei dischi grazie allo streaming è anche questo: riuscire a farsi ascoltare ovunque ci sia qualcuno che apprezzi senza preconcetti.
Attivi da quasi un decennio (otto, per l’esattezza), i casertani Instant Lake sono tra gli alfieri di quella retro-darkwave in chiave electro che tanto sta spopolando nei dancefloor di mezzo mondo – sotterraneo, s’intende.
Dopo una serie di lavori convincenti (tra i quali vale la pena ricordare una cover straniante e azzeccata di Dunkelheit di Burzum) e uno stile che man mano si è spostato su soluzioni più prettamente elettroniche, i nostri pubblicano oggi questa Ivory Dreams, ballata dondolante e – appunto – sognante in cui le parole di Gennaro De Lena si lasciano cullare nei synth rarefatti e dilatati che sono i rami in movimento raccolti attorno a una drum machine volutamente monotona e quadrata.
Un buon brano, che dimostra l’ottimo stato di salute non solo della band ma del genere tutto, che spesso dove pecca in scarsa originalità riesce a compensare con riletture convincenti ed efficaci come questa Ivory Dreams.