Una preghiera pagana, il rito arcaico del folk.
The Mon è Urlo – già Malleus, Ufomammut e Judy Corda – in giro da almeno la metà degli anni ‘90.
Nel suo progetto solista si prende il tempo necessario per coinvolgere amici e artisti incontrati in una vita di musica. Qui si accompagna con Sarah Pendleton e CHVE – rispettivamente da Otolith e Amenra – per un pezzo malinconico e intenso come la maggior musica oscura e romantica.
La voce femminile di Sarah ci trasporta su lidi in cui malia, tenebra e ricordo si mischiano fuori dal tempo. CHVE è un gorgo che ammanta ogni cosa come una cappa, riuscendo per un momento a sospendere il tutto in un limbo indefinibile. Ciò che ne esce è probabilmente la cosa più sacrale estratta dall’incontro musicale di tre elementi. Un’arcaica unione di sentimenti che stilla un liquido che potremmo descrivere come rubedo. Quarto passo alchemico della grande opera, unione fra il sole e la luna, tramonto e simbolo della fenice, uccello di fuoco che continua a risorgere dalle proprie ceneri, proprio come un brano ormai impossibile da togliere dallo stereo, a rischio di pericolosa assuefazione.
Oppure siamo semplicemente di fronte a un brano di folk maiuscolo, che potrà rimanere al nostro fianco negli anni a venire, sia nella luce come nel buio.