Ritmi, tenebre, ombre e flash cicconiani.
Che sta succedendo a Barcellona? A ogni angolo mi sembra di veder spuntare, come elegantissime morte viventi, band che rifanno il proprio immaginario a quel sintetico post-punk che andava per la maggiore ormai una quarantina di anni fa.
Prima i Belgrado, oggi siamo invece qui a parlare dei Semiotics Department of Heteronyms. Duo formato da Andrea P. Latorre e Sergi Algiz, finiscono nella corte di Avant Records, lasciandosi in qualche modo influenzare da una sensazione di instabilità psichica. Danno evidentemente una chiave d’accesso per un’etica che sembra tirare verso il mantenimento del pericolo. Un coltello, flash, voci che danno l’impressione di ricollegarsi al pop anni ‘80 più ficcante, tanto che a venire in mente come primo riferimento è quello di un’altra celebre popstar newyorchese (il nome Madonna vi dice nulla?) – tanto abbagliante che, terminata la strofa, rimaniamo in attesa della sua comparsa. Parte invece un abbassamento vocale e ritmico che ci trascina sempre più giù – «Hectic, Hectic, Hectic» – fino a quando rimane soltanto quella musica acidula.
Il brano colpisce a più livelli, rimanendo coeso e facendoci desiderare altro. Viste le ultime uscite della casa madre (Veil of Light, Korine e Male Tears) siamo convinti che a breve nemmeno degli SDH potremmo più fare a meno.
Madonna Andrea P. Latorre Sergi Algiz Semyotics Department of Heteronyms
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